Namibia

I colori che le dune assumono grazie ai raggi radenti del sole, scaldano dentro sebbene la temperatura esterna cominci a scendere quando le ombre, sempre più lunghe, disegnano sulla sabbia figure familiari che abbracciano e coccolano per dare il benvenuto nel deserto, il “luogo senza nessuno”, il Namib. Un viaggio nell’Africa più autentica, con i suoi orizzonti infiniti, odori e profumi, le sue affascinanti contraddizioni, quella selvaggia e contraddittoria.

Il viaggio

Il viaggio in Namibia parte da Windhoek, la capitale della Namibia che sorge a 1660 metri d’altitudine, l’atmosfera è rilassante e cosmopolita, una cittadina tranquilla, sarà un piacere esplorare le sue gallerie d’arte, i suoi negozi, i giardini botanici e gli innumerevoli bistrot dove fare una pausa culinaria.

A circa 300 chilometri da Windhoek, il Deserto del Kalahari è la prima vera tappa. Guidare verso il Deserto del Kalahari è di per se un’esperienza unica in cui immergersi nella magnifica natura namibiana.

I colori del paesaggio circostante cambieranno inevitabilmente, assumendo sfumature magnifiche e inaspettate, dal giallo ocra all’arancione, dal rosso al terra di Siena.

Dinanzi a te cartoline lunari, spazi infiniti. Non mancheranno i primi avvistamenti di animali: zebre, giraffe e antilopi ti accompagneranno lungo il tragitto.

Qui sorgono moltissime strutture turistiche, tra cui lodge di livello in cui soggiornare.

All’alba prendi parte a un safari game-drive ed esplora il meraviglioso Deserto del Kalahari, I geologi lo definiscono “la più vasta estensione di sabbia senza interruzione al mondo. Qui al suo posto, oltre 5 milioni di anni fa, vi era il Lago Makgadikgadi che, in seguito ad importanti cambiamenti climatici, si è estinto lasciando un immenso deposito di sabbia dal colore rosso acceso, colore dato dalla presenza di ematite, un minerale ossidante del ferro.
Durante il game-drive è possibile avvistare moltissimi animali che popolano il deserto, tra cui springbok, orici, kudu, zebre, giraffe e struzzi. I felini non sono presenti all’interno della riserva, ma non mancheranno le emozioni e un senso incredibile di scoperta. Sarà bello alzarsi poco prima dell’ alba, quando ancora fa freddo e buio e vedere lo spettacolo della luce del sole che lentamente accende le dune.

Prosegui verso il punto più a sud del Paese, al confine con il Sudafrica. Con i suoi 160 km di lunghezza e 27 di larghezza, il Fish River Canyon è una delle bellezze naturali più spettacolari della Namibia.

Si tratta del secondo canyon più grande al mondo, un vero paradiso per chi ama fare trekking o adora perdere lo sguardo verso paesaggi maestosi. Vi sono due punti di accesso al Fish River Canyon: quello settentrionale da Hobas e quello meridionale da Ais-Ais. Consigliamo Hobas per ammirare il canyon dall’alto e scattare fotografie davvero incredibili, attraverso i viewpoints.

Prosegui il viaggio verso la costa della Namibia e raggiungi la cittadina di Luderitz, molto meno blasonata e turistica della vicina Swakopmund, situata in uno dei migliori porti sulla parte meno ospitale della costa africana.

Ammirerai la sua architettura coloniale e trascorrerai un giorno in totale tranquillità.

Non perdere la visita in catamarano ad Halifax Island per vedere la numerosissima colonia di pinguini che abita queste parti, si arriva in barca all’ isola vicina partendo la mattina intorno alle 8, indossa indumenti caldi, il vento e il freddo talvolta sono implacabili!

Sempre a Luderitz Visita Felsenkirche, una chiesa costruita su un promontorio roccioso. Nei dintorni di Luderitz, a pochissimi chilometri, vi è anche Kolmanskop, città fantasma assolutamente imperdibile! Un tempo città mineraria costruita all’inizio del XX secolo, appare completamente sommersa dalla sabbia. Il suo scopo iniziale era quello di ospitare le famiglie dei minatori, ma già dal 1954 cominciò a spopolarsi fino a diventare quella che è oggi. Qui è possibile camminare tra edifici inghiottiti dalla sabbia, tra un ospedale, abitazioni, un teatro e una scuola. Un luogo misterioso e affascinante.

Benvenuto nel deserto più antico del mondo: il Deserto del Namib, Interessantissimo dal punto di vista sia geologico che biologico, cambia spesso faccia: a Nord ci sono le dune barcane, che si muovono a causa dei forti venti che spazzano quella parte di Namibia, ma a Nord c’e’ anche la nebbia che si forma a causa dell’incontro della fredda corrente di Benguela e l’aria calda del deserto. E’ qui la famosa Costa degli Scheletri, la Skeleton Coast, conosciuta dai viaggiatori di tutto il mondo come luogo dove un tempo le grandi navi si insabbiavano a causa di bassi fondali e nebbia. Non solo le navi, ma anche le balene trovano spesso la morte arenandosi qui…

Il deserto è costituito da una cintura di dune fra le più alte e spettacolari al mondo, spesso caratterizzate da colori molto intensi, di tonalità comprese fra il rosa e l’arancione. Particolarmente nota è la destinazione turistica di Sossusvlei, un enorme lago effimero circondato da dune di sabbia alte fino a 200 metri presso cui si trovano la Duna 45 (spesso definita “la più fotografata del mondo”), la Big Daddy, la più alta del mondo (305 m), la Big Mama così chiamata perché le sue dune hanno la forma di seni femminili.

Fra le specie vegetali più insolite si deve citare la Welwitschia mirabilis, le cui foglie sono nastri verdi che crescono continuamente dalla base, larghi fino a quasi mezzo metro e lunghi cinque, attorcigliati e deposti sul suolo, con le parti finali che progressivamente muoiono, si sfilacciano e diventano di colore marrone. La fauna invece, è costituita principalmente da artropodi, piccoli mammiferi e rettili, ma comprende anche uccelli come lo struzzo e alcuni mammiferi di grossa taglia come gli orici e persino in alcune aree gli elefanti. Il deserto è in gran parte disabitato, ma vi sono alcuni insediamenti umani specialmente nella zona di Sesriem, nei pressi della famosa valle di Sossusvlei.

Ti consigliamo anche il Sesriem Canyon, un canyon dalle piccole dimensioni molto suggestivo scavato dall’acqua nel corso di millenni. È possibile scendere nel canyon e camminare all’interno delle sue strettissime gole, oppure apprezzare tutta la sua bellezza dall’alto.

Questo itinerario in Namibia di due settimane prevede di salire verso nord, più precisamente verso la costa namibiana a Swakopmund, la seconda città più grande del paese, testimone della lunga colonizzazione tedesca vissuta dal Paese.

L’architettura di questa raccolta cittadina costiera è formata da villette a schiera, strade ordinate punteggiate da palme e birrerie bavaresi. Moltissimi i mercatini tradizionali africani così come negozi di musica pop tedesca o ristoranti di pesce. Da Swakopmund è possibile prendere parte ad escursioni organizzate in catamarano di una giornata a Walvis Bay. La cittadina si caratterizza per il whale watching, possibile da giugno a novembre quando moltissime balene attraversano queste acque per le loro migrazioni annuali.

Qui vivono moltissimi pellicani, così come una colonia di otarie; non è difficile avvistare anche il famoso mola-mola, ovvero un pesce palla gigantesco e molto velenoso che galleggia a pelo d’acqua. Se siete fortunati, potete imbattervi anche nella bellissima colonia di fenicotteri rosa, sempre vicino a Walvis Bay. Un’ altra escursione è Sandwich Harbour, un tempo importante porto commerciale oggi un’immensa distesa di sabbia dorata, percorribile soltanto con una guida e a bordo di un fuoristrada, altissime dune che si affacciano sulla costa namibiana, un contrasto sabbia-oceano incredibile.

Ad arricchire l’esperienza, vi è anche la numerosa presenza di una colonia fenicotteri che qui ha trovato una casa. Secondo gli ornitologi del Ministero per l’ambiente, la laguna è la parte con la più alta concentrazione di uccelli dell’intera costa atlantica dell’Africa.

Continua verso nord, percorri la Skeleton Coast, dove poter scorgere moltissimi relitti di navi mercantili, come quello della Zelia, che emergono tra le alte dune del deserto. La zona è spesso soggetta a fitta nebbia e tempeste. Ecco perché la presenza di relitti in questa parte di costa è davvero molto alta.
I relitti più famosi non esistono più, perché i forti venti e la nebbia che arrivano dall’Atlantico contribuirono alla loro erosione. Se vuoi fare una sosta e allungare un po’ fermati a Cape Cross per vedere la colonia di otarie più popolosa al mondo, che qui hanno trovato il loro habitat ideale grazie all’abbondante pesce trasportato dalle fredde correnti del Benguela. Con più tempo è possibile visitare Twyfelfontein, un luogo unico al mondo dove è possibile ammirare 2500 dipinti rupestri e graffiti dell’età della pietra presenti sulle rocce di arenaria e a circa 30 chilometri da qui ti consigliamo di visitare anche la Foresta Pietrificata, uno spazio punteggiato da tronchi pietrificati risalenti a 260 milioni di anni fa.

Ultima tappa: l’Etosha National Park. Una riserva unica al mondo di circa 23 chilometri quadrati, 114 specie di mammiferi, 340 specie di uccelli, 110 rettili e 16 specie di anfibi, chiamato in origine“grande luogo bianco” in riferimento ad una vasta area del parco dove il terreno è bianco a causa della sua origine salina (Pan).

Il periodo migliore per visitare Etosha è durante la sua stagione secca, da giugno a ottobre, quando l’acqua scarseggia e gli animali si raggruppano attorno alle pozze d’acqua per bere (waterholes). All’interno del parco la maggior parte dei camping o lodge fanno parte di NWR delle strutture governative presenti su tutto il territorio, alcuni sono a gestione statale altri privata.

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